31/10/12

the one who drives

"Mister Rothman?"

La segretaria fece cenno all'uomo di avvicinarsi.

"David Rothman, giusto?"
"Sono io"

Miss Postma sorrise in maniera sfuggente e apatica, osservandolo superficialmente. Lui indossava un vestito nero con cravatta. La camicia era bianca e stirata in maniera imperfetta, i capelli pettinati all'indietro e la barba sistemata di recente. Accorciata, sicuramente, ma non rasata.

"La CEO è pronta a riceverla"

Gli indicò con un gesto la porta, e lui bussò aspettando di sentire l'avanti prima d'entrare.

"Posso?"
"Prego"
"Buonasera"
"Buonasera. Lei deve essere David Rothman"
"Sono io"

Declan Khan non spostò gli occhi dall'holodeck per altri dieci secondi, lasciando che l'uomo rimanesse un passo oltre la soglia, in silenziosa attesa di un doveroso invito ad accomodarsi. Si prese il tempo necessario a studiare l'ufficio spoglio, essenziale. Niente attaccato ai muri se non la copia cartacea di una Laurea in ingegneria. Nessun soprammobile, solo un basso comodino trasparente contenente alcolici costosi e acqua potabile di prima qualità. Declan Khan finì ciò che stava facendo e mise in stand by l'holodeck. Sorrise in maniera lieve osservando l'uomo per la prima volta.

"Prego, si sieda pure"

Non si alzò per stringergli la mano. David Rothman si sedette.

"Le posso offrire qualcosa da bere?"
"No, la ringrazio"

Un momento di silenzio, Declan Khan lo fissò senza adoperare la solita discrezione di cortesia che usava utilizzare con gente del suo stesso rango sociale. Valutò che Rothman dimostrava quarantacinque anni, e che probabilmente era la sua età esatta. Non aveva fedi al dito né la camicia adeguatamente stirata: non conviveva con nessuna donna né tantomeno era sposato. Il vestito gli scendeva addosso troppo pesantemente. Mezza taglia di più, almeno; pensò: affittato. Ha atteso il permesso per sedersi, ha osservato l'ufficio partendo dagli angoli. La barba è più lunga di almeno un millimetro sulla guancia sinistra: è mancino e non ha i soldi per un barbiere. E' un bell'uomo, un tipo. Qurantacinque anni. Scapolo. Deve avere qualche problema a relazionarsi col prossimo: non esce molto, non fa molta vita sociale. Aspetta gli ordini. Un ex militare.

E mentre lei rifletteva, lui si aggiustava sulla sedia, scomodo, a disagio.

"Mi dica: come mai ha fatto domanda per questo lavoro?"

Una vibrazione verso l'alto delle pupille, un istante brevissimo.

"Ho iniziato la mia carriera guidando mezzi terrestri"
"E come l'ha conclusa?"
"Non ha letto il mio curriculum?"
"No"

Di nuovo disagio: Declan trattenne un sorriso. Rimase seria, attendendo con calma una risposta.

"Sono nato su Meili e ho imparato a guidare per trasporti tra fabbriche, a sedici anni. A diciott'anni mi sono arruolato, ho concluso l'accademia alleata di pilotaggio, poi sono andato in guerra."
"E l'ha vinta"
"Punti di vista"

Un altro lungo silenzio. Declan rimase seduta in maniera composta, con le gambe accavallate e gli occhi azzurri fissi in quelli neri del suo inerlocutore.

"Quindi ora ha bisogno di un lavoro tranquillo"
"Sì"
"E di soldi"
"Come tutti"

Silenzio. Declan si sfiorò le labbra con la punta delle dita.

"Si tratta di essere disponibile e rintracciabile ventiquattro ore al giorno. La macchina da guidare è la mia, una Laoying Settemila"
"Anno?"
"E' uscita due settimane fa"

Declan attese la sorpresa nei suoi occhi, ma invano. Continuò a fissarlo.

"Tutto ciò che sente o vede all'interno della macchina è strettamente confidenziale. Il contratto prevede una clausola di riservatezza: se la infrangerà, mi dovrà un risarcimento che la getterà sul lastrico"
"Onorerò il contratto"
"Bene"

Rimasero a fissarsi ancora un po'. Sì, David Rothman aveva lo sguardo spento del veterano deluso. Declan conosceva fin troppo bene la sua razza: maschi poveri arruolatisi giovani alla ricerca di un riscatto che non era mai arrivato. Li trovava noiosi.

"Ha figli?"
"No"
"E' sposato?"
"No"
"Ha intenzione di sposarsi o avere figli?"
"No"

Un'altra pausa, lunga, per valutare. Era tardi ed era il terzo candidato. Miss Postma ne aveva selezionati altri cinque, e se non avesse assunto lui avrebbe dovuto intervistarli tutti.

"Quando può iniziare?"
"Quando vuole"
"Anche subito?"

Rothman la mise meglio a fuoco per assicurarsi che dicesse sul serio.

"Anche subito"


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